Lettone sì lettone no: la nanna dei bambini

Diventare mamma ti mette davanti a tante scelte e rimette in discussione ogni convinzione. Prima di avere un figlio c’è chi pensa “mai nel lettone con mamma e papà” e c’è chi invece crede fortemente nell’alto contatto. Io non voglio dare nessuna regola, solo spiegare perché i bambini – i cuccioli d’uomo – manifestano spesso l’esigenza di vivere i primi periodi della loro vita a strettissimo contatto con la madre o con l’adulto di riferimento. Sono capricci? Sono viziati? Ebbene no! La cosa più semplice, e che più potrebbe predisporre l’adulto ad un accudimento sereno, sarebbe condurre i genitori nel mettersi nei panni del neonato. Immaginiamoci stesi, impossibilitati a muoverci, a procacciarci il cibo, a pulirci, a comunicare con chi ci sta attorno quello di cui abbiamo bisogno. Piangeremmo se questo ci permettesse di attirare a noi qualcuno disposto a soccorrerci e ce lo terremmo ben stretto.

Il cucciolo d’uomo è il mammifero meno autonomo in assoluto: tutti gli altri mammiferi cuccioli sono in poco tempo in grado di spostarsi, correre, raggiungere la madre o cercare un riparo.  Per questo, il contatto è un bisogno primario per il neonato d’uomo e quasi sempre ce ne dimentichiamo.
È infatti dall’adulto che dipende la sopravvivenza del cucciolo d’uomo. Ecco perché un neonato quando viene “messo giù”, deposto nella sua culletta, quasi sempre si desta dal sonno, anche se sazio e appagato nei suoi bisogni più concreti. Inoltre, vedendo arrivare qualcuno in risposta al suo pianto, alla sua richiesta di aiuto, di ascolto, e sentendo soddisfatta la sua necessità di contatto, il neonato acquisirà fiducia nell’adulto e sarà facilitato nell’allontanarsi una volta acquisite competenze di autonomia.

Un neonato tenuto in braccio dalla mamma ha tutto ciò che gli permette di sopravvivere:

  • cibo
  • protezione dai “predatori”
  • ambiente e suoni conosciuti: ritmo del respiro, battito cardiaco, vibrazioni della voce, odore…
  • regolazione termica: il sistema di regolazione termica del neonato non è del tutto stabile ed è metabolicamente vantaggioso per il cucciolo affidare questa regolazione al corpo materno che si scalda, si raffredda e trasuda con efficacia permettendo al corpo del piccolo di mantenere la temperatura corporea in equilibrio;
  • protezione immunitaria
  • bisogno di relazione con l’altro

 

Ecco perché il neonato desidera stare in braccio, essere tenuto in fascia, ed è più facile che riposi a lungo se vicino alla mamma. Inoltre, tendenzialmente, una madre è molto meno affaticata se può allattare il proprio bimbo avendolo nella stessa stanza o nel suo letto; alzarsi ogni volta che un neonato piange e poi riporlo nella propria culla finito il pasto, per risentirlo piangere poco dopo, fa spendere alla mamma tanto tempo, troppo tempo, sveglia la notte, Le madri hanno bisogno di dormire e far poppare il bimbo mentre sono stese e ci si può appisolare è spesso la soluzione più efficace.

Ci tengo però a ripetere che pratiche come il co-sleeping e il portare il cucciolo in fascia vadano inserite nel benessere della famiglia: non devono diventare buone abitudini perché “si fa così”. Il mio invito, in quanto ostetrica, è quello di sentirsi autorizzati ad ascoltare il proprio istinto, le proprie inclinazioni e a ricercare l’equilibrio per quel nuovo nucleo che si è formato. Concedetevi sempre la possibilità di rivalutare, di modificare e di riadattare quanto si era deciso, restando nel presente e chiedendosi sempre: “Cosa fa stare meglio mamma, papà, bambino ora?”. Ecco, quella sarà sicuramene la cosa giusta da fare!

Se volete approfondire l’argomento nanna nei bambini c’è in programma il corso “Fai la nanna! C’è la mamma e pure il papà”. Tre incontri pensati per i genitori di bambini, dalla nascita fino ai due anni, per acquisire strumenti di rilassamento e relazione attraverso il canto neonatale, il massaggio infantile e la condivisione. Li farò con Manuela Padoan, musicoterapeuta di Spazio Incanto, sabato 22 giugno, martedì 25 giugno e sabato 29 giugno. L’orario è dalle 10 alle 12. Il corso è dedicato sia alle mamme che ai papà, il martedì è però pensato per essere un momento solo per mamme, un incontro in cui possano confrontarsi maggiormente sui temi ostetrici. Scriveteci o chiamateci per informazioni!

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