La musica educa all’inclusione.
L’esempio del Vicenza Gay Pride

Partiamo dal fatto: il quindici giugno a Vicenza sfilerà la parata del Vicenza Pride 2019. I temi della manifestazione sono tanti e complessi, ma ce n’è uno tra questi che mi sta particolarmente a cuore: l’inclusione. Mi riferisco alla possibilità di non far sentire nessuno diverso dagli altri. Per questo ho deciso di avere un ruolo attivo all’interno del coordinamento Vicenza Pride 2019 come responsabile del collettivo artistico Hurly Burly Show e lo faccio portando quello che conosco meglio, la musica. Cosa facciamo? Proponiamo spettacoli dedicati al burlesque, alla danza, alla musica, alle arti circensi per superare taboo e pregiudizi e per contrastare gli stereotipi femminili e qualsiasi tipo di discriminazione. E l’impegno sarà anche con Spazio Incanto che porterà a Vicenza Pride 2019 una serata dedicata all’omogenitorialità con la pedagogista Vanessa Di Giorno (presto vi confermiamo la data!)

 

Musica, burlesque, ballo: tutti insieme contro gli stereotipi

Con il Vicenza Pride 2019 abbiamo unito le forze di musicisti ed artisti per contrastare ogni tipo di stereotipo. Il mio percorso professionale mi ha portata a scegliere la musica come canale universale della comunicazione. Attraverso la musica aiuto le persone a sentirsi bene con se stesse, ad accettarsi, a lavorare sul concetto di inclusione e quindi a sentirsi sempre accolti. Con il Vicenza Pride, ad esempio, stiamo organizzando degli spettacoli di burlesque ogni ultima domenica del mese all’Associazione culturale Yourban di Thiene. Quello che vogliamo far vedere al pubblico è che il burlesque è un atto liberatorio per ogni donna che lo pratica. Il burlesque accompagna le donne in un percorso di accettazione del proprio corpo, dimostriamo che una volta che imparano a portare con dignità il proprio corpo hanno un fascino più forte di qualsiasi canone fisico di bellezza.

 

Voce e canto nella musicoterapia educano all’inclusione

Per Spazio Incanto mi occupo di musicoterapia e utilizzo corpo come voce e movimento. Come nel burlesque anche in questi percorsi l’obiettivo è quello di compiere un’attività liberatoria.  Quello che vedo è che spesso le persone hanno paura ad utilizzare la propria voce. Ci sono tanti blocchi e tanti imbarazzi, soprattutto durante la prima adolescenza con le piccole grandi trasformazioni. Con la musicoterapia ci si mette in gioco per potersi affermare ed arrivare all’inclusione. Accettarsi è il primo passo per andare verso gli altri ed essere accolti. La vera libertà è essere se stessi, trasformare i propri punti deboli in punti di forza e la musica aiuta a fare questo.

 

1,2,3 Tocca a me! – Spazio creativo espressivo musicale: a maggio il laboratorio per scoprire la propria voce e le proprie potenzialità

Ho pensato a tre incontri rivolti ai ragazzi dai 6 ai 13 anni per aiutarli a sperimentare la musica attraverso il corpo, la voce e il gioco. Il nome dell’incontro è Un breve percorso per sviluppare la propria personalità e scoprire la propria vocalità. Ogni ragazzo sarà condotto alla libera espressione del Sé e alla percezione dell’altro attraverso il movimento, l’improvvisazione vocale, strumenti musicali, giochi sonori. Il linguaggio musicale sarà un canale alternativo per esplorare le aree affettivo relazionale dei ragazzi e far crescere le loro abilità sociali, la creatività, la comprensione e la condivisione. 1,2,3 Tocca a me! – Spazio creativo espressivo musicale sarà il giovedì dalle 16 alle 17. Ogni incontro costerà 20 euro, per chi li fa tutti e tre sono 50 euro. Le date: 23 maggio, 30 maggio, 6 giugno 2019.

 

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