Benessere scolastico: come aiutare i ragazzi

Parlare di benessere scolastico significa fare riferimento al mondo scuola e alla complessa trama degli elementi che lo compongono: relazioni con gli insegnanti e con i compagni, l’ambiente fisico, i rapporti tra insegnanti e genitori. Ma questo non è tutto. Il benessere scolastico è legato anche al benessere percepito dal bambino, alla relazione che si instaura con i genitori o le figure di riferimento che lo supportano nel percorso scolastico, alle aspettative che il bambino ha su di sé e che gli adulti hanno su di lui. Sono tanti quindi gli elementi che aiutano un ragazzo o una ragazza a vivere nel modo migliore il mondo scuola. Noi li abbiamo approfonditi con Marta Fortunato – Psicologa specializzata in Psicologia dell’apprendimento e collaboratrice di Spazio Incanto – durante un incontro con genitori ed insegnanti, promosso nel nostro studio.

Benessere psicologico e benessere scolastico 

Il benessere psicologico della persona è determinato da tre elementi fondanti:
– la percezione di auto efficacia, ovvero “Io lo so fare”. Si riferisce al sentirsi capaci di agire con competenza nel proprio ambiente per lo svolgimento di compiti specifici;
– l’autodeterminazione, ovvero “Ho scelto io di farlo”. Significa sentirsi liberi in ciascuna azione e sentire che si agisce per propria volontà:
– la condivisione, ovvero “L’abbiamo fatto insieme”. In altre parole vuol dire cercare e sviluppare relazioni sicure e positive con gli altri nel proprio contesto sociale.

Questi tre elementi del benessere psicologico, ci aiutano a definire strategie utili a favorire un percorso scolastico più sereno:
– l’utilizzo di gratificazioni e l’attenzione ai vissuti emotivi dell’adulto e del bambino (auto efficacia): mettetevi in ascolto dei ragazzi e non giudicate il loro lavoro;
– la possibilità di compiere una scelta autonoma non imposta dall’alto (autodeterminazione): lasciateli liberi di scegliere come gestire ed organizzare lo studio;
– la condivisione delle proprie esperienze (condivisione): aiutateli quando ve lo chiedono e date feedback agli errori.

Il ruolo degli insegnanti

Gli insegnanti rappresentano leader autorevoli che mettono al centro l’alunno con le proprie caratteristiche per veicolare e stimolare il suo apprendimento. È perciò utile partire dagli interessi e dalle curiosità degli allievi, dalle situazioni di agio e disagio vissute, in un’ottica di accoglienza, di attenzione all’emotività, incentivando la partecipazione di tutti verso un obiettivo comune: l’apprendere.

Cosa possono fare i genitori

I genitori, come figure coinvolte nell’apprendimento dei figli, rappresentano dei facilitatori che sostengono l’autostima, l’autoefficacia e la fiducia nel bambino. Per favorire questi elementi coinvolti nell’apprendimento è importante utilizzare uno stile di comunicazione non giudicante verso il bambino, che dia spazio alle emozioni e alla disponibilità di aiuto, che permetta una collaborazione per migliorare l’efficacia delle modalità di apprendimento.
L’errore è una componente naturale dell’apprendimento ed è importante sia seguito da un feedback da parte dell’adulto sia in classe che a casa evitando di considerarlo come errore del singolo, ma come un rallentamento del percorso di apprendimento superabile con il coinvolgimento di tutti (genitori-figlio oppure insegnante-gruppo classe). 

Se vuoi approfondire il benessere scolastico, contattaci.
Prenoteremo un incontro con la dott.ssa Marta Fortunato

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